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STRAGE DI CAPACI-23 MAGGIO 2020 SINDACI E LIBERA BIELLA

Libera Biella e 20 sindaci ricordano Giovanni Falcone

BILANCIO DI UN ANNO

PRESIDIO SPRINGER AZOTI

INCONTRO DEL 09 MAGGIO PRESSO LA COMUNITA DI BOSE

Efficaci le riflessioni sviluppate da tutto il gruppo nell’incontro di Presidio che si è svolto presso la Comunità di Bose. Abbiamo fatto un bilancio delle attività svolte nell’anno sociale 2017/2018 e sono emerse sia positività che criticità.

Sempre più si conferma la necessità di impegnarsi con continuità, rigore e approfondita conoscenza dei temi sui quali operiamo.

LIBERA BIELLA – PRESENTE

L’ANTICORRUZIONE DELLE ISTITUZIONI E LA CITTADINANZA MONITORANTE:

MODELLI DI PREVENZIONE A CONFRONTO

 

Martedì 21 novembre –

Sala delle cerimonie interna al Ricetto di Candelo h. 21.00

intervengono:

Leonardo Ferrante (Gruppo Abele – Libera)

e Francesco Vignola – Avviso Pubblico

 

“La corruzione va anzitutto prevenuta, anticipandola prima che si compia, costruendo un apparato pubblico dalle mura di vetro, anzi di cristallo infrangibile, dove tutto sia osservabile e valutabile da tutti, ma con porte blindate per assicurare protezione dai ladri, rendendo il vivere collettivo (e la cosa pubblica) inospitale per i corruttori, inaccettabile ai corrotti, indisponibile alle mafie”.  Tratto da ANTICORRUZIONE POP – è semplice combattere il malaffare se sai come farlo – Edizioni Gruppo Abele.

Avvicinandoci aI 9 dicembre, Giornata Internazionale Contro la Corruzione istituita dalla Nazioni Unite nel 2003, Libera ed Avviso Pubblico promuovono una serata di confronto e dibattito sul tema “L’anticorruzione delle istituzioni e la cittadinanza monitorante: modelli di prevenzione a confronto“.

All’incontro che si svolgerà alle ore 21.00 di martedì 21 novembre a Candelo, presso la Sala delle cerimonie interna al Ricetto parteciperanno Leonardo Ferrante referente nazionale del settore Anticorruzione civica e cittadinanza monitorante di Libera e del Gruppo Abele  e Francesco Vignola referente per la formazione civile contro le mafie di Avviso Pubblico.

Biella 01 novembre 2017

Domenico Cipolat – Referente del Coordinamento di Libera Biella

Stefano Ceffa – Referente del Coordinamento biellese di Avviso Pubblico

25° ANNIVERSARIO STRAGE DI VIA D’AMELIO – 19 LUGLIO 1992

LIBERA BIELLA  – 19 LUGLIO 1992 – 19 LUGLIO 2017

STRAGE DI VIA D’AMELIO – 25° ANNIVERSARIO

Sono passati 25 anni dalla strage di Via D’Amelio dove persero la vita Il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina.

L’anniversario diventa occasione proprio partendo da una sua affermazione PARLATE DELLA MAFIA. PARLATENE ALLA RADIO, IN TELEVISIONE, SUI GIORNALI. PERÒ PARLATENE” per effettuare alcune brevi considerazioni su cosa è accaduto in questi anni e qual’ è lo stato dell’arte oggi.

Il bilancio dopo 25 anni, purtroppo, ha un sapore amaro.

Una prima conferma la troviamo nel rapporto annuale presentato nel giugno 2017 al Parlamento dalla Direzione Nazionale Antimafia, presieduta dal Procuratore Franco Roberti, fornisce un quadro poco confortante sullo stato della criminalità organizzata in Italia.

“Cosa nostra” sebbene profondamente colpita da arresti e confische, rimane strutturata sul territorio, possiede ancora sconfinate risorse economiche ed è riconosciuta per autorevolezza da vasti strati della popolazione.

“Camorra” coinvolge principalmente l’area metropolitana di Napoli, la Campania e le regioni limitrofe.  Presenta un quadro in parte eterogeneo e fluido: a gruppi criminali ben strutturati e consolidati su determinati territori si affiancano aggregazioni caratterizzate da frequenti mutamenti, nella composizione, nelle alleanze e nelle contrapposizioni, espressione della frammentazione e della fluidità del contesto criminale ove operano. Siamo sicuramente di fronte ad una situazione di “elevato pericolo per l’ordine pubblico resa ancor più grave dai protagonisti di questi scenari, spesso nuove leve criminali: killer giovanissimi che si caratterizzano per la particolare ferocia che esprimono ed agiscono al di fuori di ogni regola”.

“‘Ndrangheta è “presente in tutti i settori nevralgici della politica, dell’amministrazione pubblica e dell’economia”, dal nord al sud d’Italia, ed è forte anche in diversi Paesi europei, in America e in Australia.

Alcune indagini hanno inoltre rivelato la elevata capacità di fare dei più importanti scali portuali i punti di sbarco di stupefacenti, nonchè un rapporto sempre più stretto tra la ‘ndrangheta, esponenti di rilievo delle Istituzioni e professionisti.

Al nord desta particolare preoccupazione il tentativo dell ‘ndrangheta di inserirsi nella realizzazione delle grandi opere, tra cui, in passato, i lavori legati ad Expo 2015, ed oggi la Tav ed il Terzo Valico.

 

Una seconda conferma riguarda il Piemonte. L’ ‘ndrangheta emerge con l’operazione Minotauro a Torino del 2011 in cui apparentemente il biellese sembrava essere rimasto un’isola felice, non toccata dal problema. Così non è.

 

BENI CONFISCATI NEL BIELLESE

Nel luglio 2014 la DDA di Milano dispone un provvedimento di sequestro nei confronti di due fratelli Rocco e Domenico Cristodaro, rispettivamente di 47 e 43 anni, “commercialisti” vicini al gruppo mafioso dei Mangano, con diversi uffici in Lombardia sparsi tra Crema e il capoluogo meneghino.

L’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Crema, in collaborazione con i carabinieri di Milano su delega della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) porta nel 2016 alla confisca di decine di beni anche nel nostro territorio.

In particolare, gli immobili confiscati nel biellese sono composti da sette beni tra appartamenti e case, un box (a Valle San Nicolao), quarantatrè appezzamenti tra boschi, frutteti, terreni agricoli tra Valle Mosso e Strona, oltre ad una tenuta a Valle Mosso.

 

LA ‘NDRANGHETA NEL BIELLESE – OPERAZIONE ALTO PIEMONTE

A seguito di indagini condotte a partire dal 2010 dal GICO della Guardia di Finanza di Torino, Squadra Mobile di Torino e di Biella per il grave tentato omicidio occorso nel luglio 2010 a Volpiano a danno di un imprenditore, Tedesco Antonio, gli inquirenti individuano una cellula ‘ndranghetista (esponenti della cosca Raso-Gullace-Albanese) operativa nel territorio dell’alto Piemonte. Si parla convenzionalmente del “locale di Santhià” sulla base di una conversazione intercettata nel 2010.

Nel luglio 2016 a seguito di una maxi operazione coordinata dalla Procura di Torino vengono arrestate 18 persone e sequestrati numerosi immobili anche nel Biellese.

I capi di imputazione contestati sono: associazione mafiosa armata e concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto di armi, danneggiamenti aggravati, incendi, sequestro di persona e un tentato omicidio aggravato.

Le indagini hanno accertato condizioni di evidente assoggettamento e omertà dimostrate anche da reticenze e assenze di denunce di fatti emersi grazie alle operazioni di intercettazione telefonica e ambientale.

Sono state evidenziate ipotesi di vera e propria guardiania verso locali di intrattenimento notturno, soggetti a protezione mafiosa, i cui gestori tuttavia hanno negato di essere vittime di estorsione, respingendo rapporti con i prevenuti che le operazioni tecniche hanno invece dinostrato con certezza.

La sentenza di primo grado è stata emessa lo scorso 3 luglio dal Tribunale di Torino con 13 condanne, comprese tra i 3 e i 15 anni di reclusione.

Dei principali imputati della zona, che hanno scelto il rito abbreviato, la pena maggiore è stata inflitta a Diego Raso, 37 anni, di Dorzano: 14 anni e 11 mesi di reclusione.

Per i pubblici ministeri, Monica Abbatecola e Paolo Toso, Diego Raso era il boss emergente della cosca.

A suo carico sono stati contestati innumerevoli episodi criminosi, nei quali l’uomo sarebbe stato aiutato dal fidato braccio destro Antonio Miccoli, 38 anni, abitante a Cavaglià.

Per Miccoli la condanna è stata 10 anni di reclusione; condannati anche Giovanni Raso, detto Rocco, 54 anni, di Dorzano (otto anni e 7 mesi di reclusione), Enrico Raso, 45 anni, di Cavaglià (nove anni e tre mesi di reclusione), un altro Giovanni Raso, 49 anni, di Dorzano (sette anni e sette mesi di reclusione), e Giuseppe Avenoso, 58 anni, anche lui di Cavaglià.

Cade il velo di una terra biellese non toccata dalle mafie. I fatti sono chiari: la linea della palma di Leonardo Sciascia ha raggiunto anche il nostro territorio.

Dal ricordo collegato a questo 25° anniversario della morte dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone può solo rafforzarsi la voglia di proseguire, ad occhi lucidi e consapevoli, il contrasto alle mafie ricordando una frase del giudice Antonino Caponnetto, capo del Pool antimafia di Palermo, di quegli anni: “LE BATTAGLIE IN CUI SI CREDE NON SONO MAI PERSE”.

18 Luglio 2017 – Osservatorio Libera Biella – Presidio Springer Azoti

LIBERA BIELLA – CASCINA CACCIA – FORMAZIONE REGIONALE – MAGGIO 2017

Posted by Libera Biella on Sunday, June 11, 2017

BIELLA – DECIMO ANNIVERSARIO PRESIDIO SPRINGER AZOTI

comunichiamo che il Presidio SPRINGER-AZOTI di Libera Biella compie dieci anni in questi giorni.
Il Presidio è dedicato ad Elisa Springer, ebrea di origine austriaca, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz ed a Nicolò Azoti, sindacalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1946 e padre di Antonina Azoti.
E’ un traguardo importante per la nostra rete e per noi.
Venerdì 12 maggio 2017, saranno con noi per questo anniversario: Antonina Azoti e Don Luigi Ciotti

Libera Biella

XXII GM – BIELLA alcuni dei 60 luoghi che hanno celebrato il 21 marzo 2017

21 marzo 2017 – Alcuni dei 60 luoghi che, a Biella, hanno celebrato la XXII Giornata della Memoria e dell'Impegno di Libera

Posted by Libera Biella on Sunday, April 2, 2017

FIACCOLATA A BIELLA – VENERDI 24 MARZO

25mila a Locri, 8.000 a Verbania dei quali 250 provenienti da Biella e mezzo milione in tutta Italia. Questi sono i numeri della marcia organizzata da “Libera” e “Avviso Pubblico” per la Giornata della Memoria e dell’Impegno delle vittime innocenti di mafia.

In testa al corteo di Locri i familiari delle vittime reggevano lo striscione di Libera con lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza“. Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A Verbania tanti gli striscioni presenti e quello di Libera Biella lo portava un gruppo di giovani migranti, a dimostrazione che questa Giornata serve anche a dare voce a chi non ne ha.

Ma non di gente qualunque era piena Verbania, ma di ragazzi, studenti e adulti che credono e sperano in un domani diverso, in un cambiamento concreto e in un Paese libero dall’oppressione mafiosa.

Più volte lungo il corteo e in piazza Garibaldi ci siamo emozionati. Gli incontri con i tantissimi amici di Libera sparsi per il Piemonte, lo sguardo dei tanti cittadini con i volti emozionati nel vedere tante persone e infine i bambini che hanno accompagnato lungo il cammino tutti i manifestanti applaudendo il corteo o esponendo cartelloni con scritte e disegni contro le mafie. Sono loro i ragazzi di domani: la nostra speranza è quella di consegnare loro un Paese libero dalle mafie, dove le città sono amministrate da politici corretti, dove possono crescere da uomini liberi, con dignità, consapevolezza e senso critico. Siamo tornati a Biella con questa speranza nel cuore.

Sappiamo che molte sono le persone che non sono potute venire ma che desiderano condividere questo momento che coniuga Memoria, Impegno e Speranza. Per quelli che non hanno avuto modo di partecipare alla XXII Giornata a Verbania, Libera ed Avviso Pubblico organizzano venerdì 24 marzo a Biella, alle ore 20.30,  una fiaccolata che, partendo dai portici del Comune, raggiungerà la Sala Consigliare della Provincia dove verranno letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie.

In caso di pioggia la fiaccolata non si effettuerà e ci ritroveremo direttamente nella Sala Consigliare della Provincia alle 20.45.

Domenico  Cipolat – Libera Biella

ABITARE I MARGINI – LIBERA BIELLA – PRIMAVERA 2017

Corso di formazione al quale hanno aderito 80 insegnanti di ogni ordine di scuola

“INTEGRAZIONE E INCLUSIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI”

Promosso da: LIBERA – CARITAS – CISV – I.I.S. “GAE AULENTI”

L’educazione interculturale

La presenza di alunni stranieri è un dato ormai strutturale del nostro sistema scolastico. La maggior parte sono figli di immigrati (seconda generazione), ma molti sono i neo arrivati. Si pone per tutti un problema di integrazione e inclusione: temi sui quali la scuola italiana è attraversata da esperienze positive ma anche da preoccupazioni. Alla scuola viene richiesto, in questi anni, uno sforzo educativo aggiuntivo, una educazione interculturale volta ad attrezzare l’attività didattica facendo in modo che la presenza dello “straniero” diventi un’opportunità e un’occasione di cambiamento. L’educazione interculturale, per essere tale, non può limitarsi alla logica della semplice assimilazione, ne tanto meno coltivare solo quella di una “chiusa convivenza” tra comunità etniche differenti, deve invece promuovere percorsi di dialogo, confronto tra culture e apertura a tutte le differenze, favorendo strategie di integrazione degli alunni immigrati, superando le paure e assumendo la conoscenza “dell’altro” come “modello” educativo.

Percorsi di integrazione nella scuola

I minori stranieri, come quelli italiani, sono innanzitutto persone e in quanto tali, titolari di diritti e doveri che prescindono dalla loro origine nazionale. L’educazione interculturale costituisce lo sfondo da cui prende avvio la titolarità di questi diritti e di questi doveri. Di fatto la scuola è il luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni. A scuola si esercita una pratica educativa di vita quotidiana basata sul rispetto delle forme democratiche di convivenza e si trasmettono i saperi indispensabili alla formazione della cittadinanza attiva. Per gli studenti stranieri nati in Italia l’ostacolo linguistico, che rappresenta uno dei problemi maggiori per l’inserimento in una classe e per il percorso di apprendimento nei primi anni, è quasi sempre superato, anche se per diverse ragioni non assicura uno sviluppo automatico delle competenze linguistiche necessarie al proseguimento degli studi nel secondo ciclo.

 

LIBERABIELLA, CARITAS, CISV, E L’ I.I.S. “GAE AULENTI”, per quanto sopra indicato hanno promosso un corso di formazione rivolto agli insegnanti di tutti gli indirizzi scolastici del territorio biellese avvalendosi del contributo di sociologhi, ricercatori ed esperti multimediali.

ARTICOLAZIONE: quattro incontri di tre ore dalle 16,30 alle 19,30 presso Aula Magna dell’IIS “Gae Aulenti” (Ex V. Rubens)- Viale Macallè 54 – 13900 Biella

OBBIETTIVO :         riflettere insieme cercando strumenti per favorire, in classe, l’integrazione e l’inclusione dei giovani stranieri.

CALENDARIO:

06 marzo lunedì – “Il clima di accoglienza in classe”

Prof. Domenico Chiesa – Ricercatore CIDI – Torino

 

14 marzo martedì – “Vivere ed educare in una società multietnica”

Prof. Aluisi Tosolini – Coordinatore della rete nazionale delle Scuole di Pace – Parma

 

05 aprile mercoledì – “La scuola può essere il luogo dell’integrazione”

Dott.ssa Deborah Erminio – Sociologa – referente Caritas / Migrantes – Savona

 

27 aprile giovedì – “Integrazione e scuola: lo sguardo critico del cinema”

Prof. Italo Spada – Docente di Scienza della Comunicazione Audiovisiva – Roma